lunedì 24 agosto 2009

La morte dell'Anima

La morte dell'Anima scorre attraverso le frequenze televisive. Accendi la tv e sperimenta tutto ciò che ci aliena da noi stessi e dalla nostra verità profonda.
Per non morire "dentro", per non venire risucchiati dentro il buco nero televisivo, abbiamo bisogno di feroci ed orgogliosi "anticorpi" quali: lo spitiro critico, la riflessione personale ed autonoma, la cultura, l'anelito di qualcosa di "oltre" e di più profondo. Questi anticorpi io me li faccio irrobustire guardando Blob, un programma televisivo che, attraverso un'operazione di zapping a mosaico, compone tutto il meglio del peggio televisivo, mettendolo in evidenza e smascherando l'utilizzo ipocrita della telecamera.
Pierpaolo Pasolini da profeta laico aveva già per tempo messo in guardia tutti noi dal pericolo di morire nell'anima. Pasolini era un grillo parlante troppo scomodo per la società che si stava plasmando nel secondo dopoguerra ad opera di poteri mediatici occulti e non trasparenti: per questo egli fu schiacciato! Non si doveva disturbare il manovratore di una regia strategica che avrebbe modificato la società in senso privatistico e consumistico, individualistico e edonistico, materialistico e nichilistico.
Dal Libro del Profeta Pierpaolo Pasolini:

venerdì 14 agosto 2009

Non si può servire Dio e Mammona!

Diciamo di credere in Dio: ma in quale Dio? Dimmi come consumi e io ti dirò di quale dio si tratta! I nostri acquisti sono la cartina di tornasole che manifesta la natura della nostra fede. I MegaStore, i Centri Commerciali delle nostre città stanno assumendo sempre di più l'aspetto ed il ruolo di moderne cattedrali pagane, costruite in onore al Dio Denaro, chiamato nel Vangelo da Gesù "Mammona"; difficile emanciparsi dal bombardamento mediatico e ossessivo che ci spinge all'acquisto compulsivo di beni ritenuti indispensabili ma in realtà superflui. Ogni domenica la liturgia del Mercato si ripete attirando a sè processioni di consumatori.
Questo video riporta la testimonianza di un sacerdote veneto che direttamente non parla di Dio, non lo nomina neppure; la sua parola in realtà è intrisa di spirito evangelico, veicolo prezioso per la costruzione del Regno di Dio in Terra.

mercoledì 5 agosto 2009

L'umorismo nella catechesi

Tutti siamo andati a catechismo: quali sono i ricordi che vi sono rimasti? Noia? Grigiore? Forse non vedevate l'ora di terminare l'ora di "dottrina cristiana" per scappare poi nel campetto dell'oratorio? Se doveste descrivere la vostra catechista, come la ritrarreste? Vi ricordate i contenuti e le parole di quelle lezioni? Avete imparato le formulette a memoria senza rendervi conto del significato di quello che pronunciavate meccanicamente? Forse io avrei preferito il mio primo "imprinting" religioso eseguito da un catechista più fantasioso, creativo, umoristico. Sullo stampo di Johan Padan!( Vedi filmato).

La religione ha bisogno di reinventare nuovi linguaggi al passo con i tempi, modalità di annuncio del Vangelo più appetibili e meno austere.

domenica 2 agosto 2009

Il "profilo" dei miei piedi

Chi leggerà il mio blog si porrà una domanda riguardante ill senso della foto attribuita al mio profilo.
Ecco la risposta: la mia esperienza religiosa è passata maggiormente attraverso la testa. Ho mutuato una religione razionalistica, disincarnata dall'esperienza concreta del corpo. La catechesi ricevuta ha formato il pensiero astratto di un dio filosofico e per nulla evangelico.
Invece la fede nel Dio di Gesù di Nazareth passa attraverso il cammino di piedi in grado di lasciare certezze acquisite. La religione cristiana non è una dottrina di pensiero ma un percorso di passi alla ricerca e riscoperta continua di un Dio che per primo ha camminato a fianco dell'Uomo. E' la logica dell'Incarnazione, dogma e mistero fondamentale della religione cristiana.
Il mio impegno di credente consiste dunque nel tralasciare lo strapotere della testa per ragionare con i piedi e lasciarmi da loro condurre. Una religione più terrestre e meno eterea è l'augurio che mi faccio ascoltando quello che da dire hanno i miei piedi. Una religione dei piedi!

Altri molteplici significati metaforici potrebbero scaturire dalla riflessione sui piedi e su ciò che essi significano: lascio a voi intuirli e magari condividerli con me